eravamo arrivati a #NN che si alza e mi viene incontro...
ecco...
quello che è successo dopo è stata una delle cose più belle e insieme più terribili che mi potesse capitare.
ecco...
quello che è successo dopo è stata una delle cose più belle e insieme più terribili che mi potesse capitare.
incontrare Nicola, perché già, pure lui c'ha un nome come tutti i comuni mortali... ecco... incontrare Nicola è stato devastante; tanto che ancora oggi, dopo quasi 3 anni da quella domenica
a NY e quasi 4 da quel giorno su facefeed, ne porto addosso segni che, anche con
tutto l’impegno possibile, non sono riuscita a mandare via.
perché le ferite forse col tempo si chiudono e smettono di sanguinare, ma le cicatrici, quelle rimangono per sempre.
anche adesso, mentre scrivo queste parole con un misto di rabbia, dolore e delusione che mi pesa sullo stomaco, stupidamente non riesco a scacciare l'immagine di lui e delle sue di cicatrici, quelle vere, ricordo di un incidente in motorino quando probabilmente era uno dei coglioncelli del quartiere, da ragazzino.
e non riesco a soffocare un sorriso, per quanto amaro, al pensiero di quei segni sul braccio.
in tutti questi anni non c'è stato un solo giorno in cui non abbia pensato a lui, a qualcosa che ha detto, a qualcosa che ha fatto, a qualcosa che boh.
e sono tanti tanti giorni, in cui la sua presenza e la sua assenza sono state parte integrante della mia vita.
perché le ferite forse col tempo si chiudono e smettono di sanguinare, ma le cicatrici, quelle rimangono per sempre.
anche adesso, mentre scrivo queste parole con un misto di rabbia, dolore e delusione che mi pesa sullo stomaco, stupidamente non riesco a scacciare l'immagine di lui e delle sue di cicatrici, quelle vere, ricordo di un incidente in motorino quando probabilmente era uno dei coglioncelli del quartiere, da ragazzino.
e non riesco a soffocare un sorriso, per quanto amaro, al pensiero di quei segni sul braccio.
in tutti questi anni non c'è stato un solo giorno in cui non abbia pensato a lui, a qualcosa che ha detto, a qualcosa che ha fatto, a qualcosa che boh.
e sono tanti tanti giorni, in cui la sua presenza e la sua assenza sono state parte integrante della mia vita.
mi sono innamorata di lui in maniera totale e
incondizionata, per quanto assurdo possa sembrare e per quanto stupido possa essere.
mi sono innamorata dei suoi pregi, ma soprattutto delle sue debolezze e dei suoi tanti, tantissimi difetti.
mi sono innamorata di lui nel bene, ma soprattutto nonostante il male.
avrei dato tutto per lui.
avrei rinunciato a tutto per lui.
mi sono innamorata dei suoi pregi, ma soprattutto delle sue debolezze e dei suoi tanti, tantissimi difetti.
mi sono innamorata di lui nel bene, ma soprattutto nonostante il male.
avrei dato tutto per lui.
avrei rinunciato a tutto per lui.
lui, che di fronte al mio dolore non ha mai dimostrato una virgola di rimorso, di empatia, di pietà.
lui, che quando è tornato dicendo "mi dispiace" stava solo mentendo ancora, ancora e ancora.
dovrei odiarlo con tutto il cuore, eppure...
lui, che quando è tornato dicendo "mi dispiace" stava solo mentendo ancora, ancora e ancora.
dovrei odiarlo con tutto il cuore, eppure...
c'è una canzone di Tom Walker che conoscerete tutti di certo, dato che ha sfrantecato i maroni per mesi.
I will leave the light on
I will leave the light on
I will leave the light on
I will leave the light on
I will leave the light on
probabilmente non c'è un modo migliore per spiegare...
lasciare la luce accesa è una di quelle cose lì.
ci sono cose, piccole cose, che per me hanno un significato speciale.
frasi come "vai piano" o "stai attenta" quando sei in giro in macchina da sola.
lasciare la luce accesa per accogliere qualcuno.
sono il modo più vero e sincero di dimostrare a una persona che ti prendi cura di lei.
ed è esattamente questo che ho sempre fatto: ho lasciato la luce accesa, gli ho lasciato un posto caldo e sicuro dove poter tornare sempre e trovare riparo dai suoi casini e le sue paure.
è tempo di spegnerla quella luce, per un solo, unico motivo: lui non la vuole.
I will leave the light on
I will leave the light on
I will leave the light on
I will leave the light on
I will leave the light on
probabilmente non c'è un modo migliore per spiegare...
lasciare la luce accesa è una di quelle cose lì.
ci sono cose, piccole cose, che per me hanno un significato speciale.
frasi come "vai piano" o "stai attenta" quando sei in giro in macchina da sola.
lasciare la luce accesa per accogliere qualcuno.
sono il modo più vero e sincero di dimostrare a una persona che ti prendi cura di lei.
ed è esattamente questo che ho sempre fatto: ho lasciato la luce accesa, gli ho lasciato un posto caldo e sicuro dove poter tornare sempre e trovare riparo dai suoi casini e le sue paure.
è tempo di spegnerla quella luce, per un solo, unico motivo: lui non la vuole.
avrebbe dovuto spegnerla lui l'ultima volta che è uscito dalla porta.
e invece no.
ha promesso di tornare, sorridendomi e sapendo perfettamente che era solo l'ennesima bugia.
e invece no.
ha promesso di tornare, sorridendomi e sapendo perfettamente che era solo l'ennesima bugia.
scegliere di premere quell'interruttore è probabilmente la decisione più dolorosa che debba prendere nella mia vita.
dovrebbe essere chi se ne va a dire "addio", non chi resta e vorrebbe restare per sempre.
e ora, alla fine, l'unica a rimanere al buio nella mia stessa casa sono io.
probabilmente, se dovessi scegliere una parola che rappresenti quella "cosa" che c'è stata tra noi in tutto questo tempo, sceglierei "rispetto".
è questo che ho sempre avuto sopra ogni cosa: rispetto nei confronti suoi, dei suoi limiti, delle sue situazioni, delle sue richieste e delle sue scelte, per quanto potessero essere dolorose.
è questo che mi spiace ammettere che lui non ha mai avuto: rispetto nei confronti miei, delle mie fragilità e dei miei sentimenti.
non ho mai preteso che lui provasse qualcosa che non voleva.
l'unica, la sola richiesta che gli ho fatto è stata quella di essere onesto e di non ferirmi.
ma invece no.
ed è stata una cosa davvero crudele.
una delle cose che mi ha detto la scorsa estate, sdraiato su quella che per me è rimasta "la sua parte del mio letto", è che sono "assolutamente leale verso le posizioni che prendo".
ed ha ragione.
probabilmente è questo il mio problema.
probabilmente è questo che rende così difficile, adesso, dover rinunciare alla posizione che avevo preso: esserci sempre e comunque.
vorrei che potesse essere una scelta, non una necessità imposta.
vorrei potergli dire che sono orgogliosa di quello che sta facendo, che ammiro davvero la sua ambizione e il suo coraggio, che sono contenta che sia felice, anche se quella felicità è causa di tutto il mio dolore.
e poi, ovviamente, da brava "misembrimiamadre", un sacco di quelle cose tipo dormi, mangia, copriti, fai il bravo, stai attento... insomma...fai ciò che avrei voluto fare io sopra qualsiasi cosa: prenditi cura di te.
tutto sommato, quello che vorrei che facesse è che mi dicesse che gli dispiace.
e vorrei poter sapere che lo dice davvero.
probabilmente, se dovessi scegliere una parola che rappresenti quella "cosa" che c'è stata tra noi in tutto questo tempo, sceglierei "rispetto".
è questo che ho sempre avuto sopra ogni cosa: rispetto nei confronti suoi, dei suoi limiti, delle sue situazioni, delle sue richieste e delle sue scelte, per quanto potessero essere dolorose.
è questo che mi spiace ammettere che lui non ha mai avuto: rispetto nei confronti miei, delle mie fragilità e dei miei sentimenti.
non ho mai preteso che lui provasse qualcosa che non voleva.
l'unica, la sola richiesta che gli ho fatto è stata quella di essere onesto e di non ferirmi.
ma invece no.
ed è stata una cosa davvero crudele.
una delle cose che mi ha detto la scorsa estate, sdraiato su quella che per me è rimasta "la sua parte del mio letto", è che sono "assolutamente leale verso le posizioni che prendo".
ed ha ragione.
probabilmente è questo il mio problema.
probabilmente è questo che rende così difficile, adesso, dover rinunciare alla posizione che avevo preso: esserci sempre e comunque.
vorrei che potesse essere una scelta, non una necessità imposta.
vorrei potergli dire che sono orgogliosa di quello che sta facendo, che ammiro davvero la sua ambizione e il suo coraggio, che sono contenta che sia felice, anche se quella felicità è causa di tutto il mio dolore.
e poi, ovviamente, da brava "misembrimiamadre", un sacco di quelle cose tipo dormi, mangia, copriti, fai il bravo, stai attento... insomma...fai ciò che avrei voluto fare io sopra qualsiasi cosa: prenditi cura di te.
tutto sommato, quello che vorrei che facesse è che mi dicesse che gli dispiace.
e vorrei poter sapere che lo dice davvero.
forse.
o forse no.
e forse "nonchiamarmigioia" finisce qui.
forse.
o forse no.
per ora è tutto.
per ora è tutto.