Ti avrei voluto qui, nel disordine patologico delle mie cose, tra i bicchieri da lavare, il frigo sempre vuoto, le pareti da imbiancare, la polvere sui ripiani alti.
Qui, tra queste mura che sono il mio mondo, lo specchio di quel che sono, dei miei mille difetti, dei miei sacrifici, di quello che mi sono guadagnata e di ciò che ho perso.
Qui, tra queste mura che sono il mio mondo, lo specchio di quel che sono, dei miei mille difetti, dei miei sacrifici, di quello che mi sono guadagnata e di ciò che ho perso.
Ti avrei voluto qui, con tutte le tue imperfezioni che solo tu sai trasformare sempre in pregi.
Qui, a far parte anche solo un giorno della mia vita in modo tangibile e reale.
Qui, a far parte anche solo un giorno della mia vita in modo tangibile e reale.
Ti avrei voluto qui, a rubare il posto al gatto su un letto troppo grande per me da sola.
Qui, a salutare una mattina nuova col caffè e biscotti sotto il sole in giardino, i piedi scalzi sull'erba bagnata e gli occhi stropicciati dal sonno.
Ti avrei voluto qui, per poter sostituire per una volta il desiderio col possesso.
Qui, per raccontarmi da sola una bugia e fingere di crederci fino al giorno dopo.
Qui, per raccontarmi da sola una bugia e fingere di crederci fino al giorno dopo.
Ti avrei voluto qui, ma le distanze non sempre sono fatte di chilometri.
E mano a mano che ti avvicini, ti sento sempre più lontano.
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