mi scaravento giù dal letto al quarto o quinto tentativo di assassinio da parte di BrightonTheCat.
stato catatonico.
stropiccio gli occhi e finisco di spalmare sugli zigomi quel po' di mascara che ancora non era colato giù, così per coerenza.
i miei polmoni chiedono qualcosa tipo "abbipietàdinoi".
la bilancia segna +1.
eppure...
ci sono quelle domeniche mattina in cui svegliarti più rincoglionita, più cessa, più affumicata e più cicciona ti dà soddisfazione, perchè è chiaro indice di un bel sabato sera.
SABATO SERA.
#LaFra, con quella grazia e quel candore che solo lei può possedere, ci ha elegantemente autoinvitati tutti a casa dei #NICO².
anche stavolta ci sono, ovviamente, i #NICO² [che sono sposati], #IlTEO e #LaCAMY [che stanno insieme da quando c'era la lira] e io e #LaFRA [che, in quanto zitellemoderne, facciamo a tutti gli effetti coppiamoderna].
sì... insomma... serata romantica.
ovviamente di romanticismomoderno.
#LaNICO controlla il forno con un piglio che Martha Stewart le farebbe un baffo e #IlNICO e #IlTEO cercano di spiegare la differenza tra brut e amabile a #LaCAMY, impegnata col suo calice di Col Vetoraz.
arriva #LaFra e, sgranocchiando tortillas, ci racconta tutta giuliva che ha intervistato tête-à-tête quello che poi si è rivelato l'omologo di Pablo Escobar del triveneto, armata di taccuino e penna [notoriamente utilissimi, quando sei seduta nel salotto di un narcotrafficante].
ci sediamo a tavola e, davanti a porzioni di lasagne grandi quanto tomi della treccani, sorge il dibattito principe della serata: ma l'arte moderna... tipo... ce la fa?
cosa conta di più tra il talento, il concetto e il marketing?
MrBrainwash può essere considerato un artista o è a tutti gli effetti soltanto un brand?
[io, nel dubbio, una Kate Moss targata Guetta in salotto ce la metterei...]
perchè l'attaccapanni fatto di rubinetti de #IlTEO non è pop art, ma i cucchiai coi buchi sì?
il palo del MOMA che è quasi costato la galera a #LaNICO ha realmente un senso?
è umanamente possibile resistere alla tentazione di staccare i tubetti da una tela di Arman?
una scatola vuota rappresenta davvero l'infinito o è una soltanto una gran paraculata?
qual è la percentuale di impegno e perseveranza necessaria per sfondare?
e quale quella di culo?
passiamo all'attacco delle enne teglie di arrosto della signora Pina portate da #LaFRA e la conversazione si sposta sui viaggi.
#IlNICO ci racconta che la T...ia è un paesedimmerda, con gentedimmerda, un maredimmerda, dei cammellidimmerda, un climadimmerda e delle casedimmerda (nel senso che sono fatte proprio di cacca secca).
insomma... par di capire che sia stato un viaggiodimmerda...
piccola parentesi di economia politica quando scopriamo che #LaNICO è stata quotata in cammelli, mentre per me, in Senegal, erano state offerte delle mucche.
sì... tipo... paese che vai, valuta che trovi.
svolta fashion durante il dolce con le votazioni dell'eurofestival:
si criticano senza pietà gli outfit dei presentatori di tutti i 40 stati partecipanti, stroncandoli uno dopo l'altro, specie i due tipi col completo color rosso pantone 032, talmente brutto che stava male pure al Leto quattro anni fa.
premio ad honorem alla tizia che ci ha permesso di disquisire per venti minuti buoni sulle sue protesi al seno e sul fatto che, se hai due bocce di silicone orientate come gli occhi del barista del Donatello, non dovresti metterti un vestito con lo scollo ombelicale, vivaiddio.
[per la cronaca: il barista del Donatello è quello che, quando da dietro il banco ti chiede cosa vuoi, con un occhio ti guarda in viso e con l'altro ti guarda le tette.
quale sia l'occhio buono non l'abbiamo mai capito.]
fine dell'eurofestival.
vince il fustacchiotto svedese alla Enrique Iglesias reloaded.
noi arriviamo terzi, e meno male, sennò il prossimo anno ci toccava ospitare tutta 'sta manfrina e ancora c'abbiamo da finire di pagare l'Expo.
si è fatta una certa, #LaFRA domani lavora e nei posacenere non c'è più posto per un altro singolo, misero mozzicone: segno inequivocabile che è ora di levare le tende.
baci e abbracci a tutti, alla prossima.
DOMENICA MATTINA.
scendo dalla bilancia, vado a fare i grattini a BrightonTheCat e penso che, alla faccia delle manigliedellammmmmore,
sì... insomma... serata romantica.
ovviamente di romanticismomoderno.
#LaNICO controlla il forno con un piglio che Martha Stewart le farebbe un baffo e #IlNICO e #IlTEO cercano di spiegare la differenza tra brut e amabile a #LaCAMY, impegnata col suo calice di Col Vetoraz.
arriva #LaFra e, sgranocchiando tortillas, ci racconta tutta giuliva che ha intervistato tête-à-tête quello che poi si è rivelato l'omologo di Pablo Escobar del triveneto, armata di taccuino e penna [notoriamente utilissimi, quando sei seduta nel salotto di un narcotrafficante].
ci sediamo a tavola e, davanti a porzioni di lasagne grandi quanto tomi della treccani, sorge il dibattito principe della serata: ma l'arte moderna... tipo... ce la fa?
cosa conta di più tra il talento, il concetto e il marketing?
MrBrainwash può essere considerato un artista o è a tutti gli effetti soltanto un brand?
[io, nel dubbio, una Kate Moss targata Guetta in salotto ce la metterei...]
perchè l'attaccapanni fatto di rubinetti de #IlTEO non è pop art, ma i cucchiai coi buchi sì?
il palo del MOMA che è quasi costato la galera a #LaNICO ha realmente un senso?
è umanamente possibile resistere alla tentazione di staccare i tubetti da una tela di Arman?
una scatola vuota rappresenta davvero l'infinito o è una soltanto una gran paraculata?
qual è la percentuale di impegno e perseveranza necessaria per sfondare?
e quale quella di culo?
passiamo all'attacco delle enne teglie di arrosto della signora Pina portate da #LaFRA e la conversazione si sposta sui viaggi.
#IlNICO ci racconta che la T...ia è un paesedimmerda, con gentedimmerda, un maredimmerda, dei cammellidimmerda, un climadimmerda e delle casedimmerda (nel senso che sono fatte proprio di cacca secca).
insomma... par di capire che sia stato un viaggiodimmerda...
piccola parentesi di economia politica quando scopriamo che #LaNICO è stata quotata in cammelli, mentre per me, in Senegal, erano state offerte delle mucche.
sì... tipo... paese che vai, valuta che trovi.
svolta fashion durante il dolce con le votazioni dell'eurofestival:
si criticano senza pietà gli outfit dei presentatori di tutti i 40 stati partecipanti, stroncandoli uno dopo l'altro, specie i due tipi col completo color rosso pantone 032, talmente brutto che stava male pure al Leto quattro anni fa.
premio ad honorem alla tizia che ci ha permesso di disquisire per venti minuti buoni sulle sue protesi al seno e sul fatto che, se hai due bocce di silicone orientate come gli occhi del barista del Donatello, non dovresti metterti un vestito con lo scollo ombelicale, vivaiddio.
[per la cronaca: il barista del Donatello è quello che, quando da dietro il banco ti chiede cosa vuoi, con un occhio ti guarda in viso e con l'altro ti guarda le tette.
quale sia l'occhio buono non l'abbiamo mai capito.]
fine dell'eurofestival.
vince il fustacchiotto svedese alla Enrique Iglesias reloaded.
noi arriviamo terzi, e meno male, sennò il prossimo anno ci toccava ospitare tutta 'sta manfrina e ancora c'abbiamo da finire di pagare l'Expo.
si è fatta una certa, #LaFRA domani lavora e nei posacenere non c'è più posto per un altro singolo, misero mozzicone: segno inequivocabile che è ora di levare le tende.
baci e abbracci a tutti, alla prossima.
DOMENICA MATTINA.
scendo dalla bilancia, vado a fare i grattini a BrightonTheCat e penso che, alla faccia delle manigliedellammmmmore,
è mille volte meglio un chilo in più di buona compagnia, che uno in meno di stress.
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