sabato 6 agosto 2016

GLASSY GIRL [GOODBYE]

madre natura mi fece ciecata.
tipo che a conti fatti ci vedo praticamente la metà di una persona normale.
porto gli occhiali da quando avevo quattordici anni.
da quando nelle interrogazioni al liceo prendevo quattro perchè non riuscivo a leggere i fogli di suggerimento che alzavano i miei compagni in seconda fila.
oddio, non che poi sia andata molto meglio eh... però almeno mi sono accorta che da lontano non ci vedevo un cazzo.

credo, modestamente, di aver un certo taste per gli occhiali.
del resto, dato che senza non posso nemmeno andare al bagno, col tempo ho imparato a fare di necessità virtù.

qualche anno fa, dopo i Paco Rabanne rotondi, i Gucci trasparenti, i Prada rettangolari, i Ferragamo da drag queen che il mio ottico mi ha più volte chiesto di rivendergli, sono arrivati loro: un paio di Vanni (mai sentiti nominare prima) da supernerd, con la montatura spessa, nero satinato.
e niente...
ci ho acchiappato un sacco con quegli occhiali.
ma da non crederci.

con l'avvento del famigerato FaceFeed, loro (mica io) sono diventati un vero e proprio must ed è così che è nata la glassy girl.
dei messaggi ricevuti (e parliamo di centinaia al giorno, mica spicci) un buon terzo era riferito più alla mia montatura che a me.
dai complimenti pacati alle proposte da osteria, ne ho sentite di tutti i colori.
ci abbiamo riso un sacco io e #IlChicco, quando ancora si era amici-amici, a leggere le stronzate che riuscivano a partorire le menti di questi individui.
il nostro sport preferito.

è stato merito, o forse sarebbe meglio dire colpa, loro se ho conosciuto lui, in un noioso pomeriggio di giugno.
come tutti i deficienti di FaceFeed, solo che lui era un deficiente speciale.
erano proprio quegli occhiali la cosa che gli piaceva di me, tanto da chiedermi di indossarli quando gli mandavo qualche foto dove non li portavo.
negli ultimi due anni li ho usati come i croccantini per gatti, per cercare di farlo tornare quando si allontanava troppo.
solo si sa, i gatti non sono proprio scemi, alla fine non ci cascano più.

mi hanno accompagnato in mille avventure.
mi hanno portato dall'altra parte del mondo, in un viaggio che, senza di loro, avrebbe avuto un significato diverso.
mi hanno portato fortuna.
mi hanno portato guai.
grandi gioie.
grandi dolori.

mi guardo allo specchio e non so vedermi senza, sono parte di me, di quello che sono.
mi guardo allo specchio e non riesco a continuare a portarli; se ne stanno lì appoggiati sul naso a ricordarmi quello che volevo da morire e non ho avuto.
è ora di chiuderli in un cassetto e andare oltre.
e fa male rinunciarci.
fa male lasciare andare quella che è una delle pochissime cose che mi resta di lui.

è il momento di un paio di occhiali nuovi.
più grandi, più squadrati, più sottili.
forse non servirà a nulla.
forse sì.
a brand new glassy girl.


a new day
a new age
a new face
a new lay 
a new love
a new drug
a new me