mercoledì 29 novembre 2017

ON AIR


Su una curva 
lungo il viaggio dei tuoi giorni
capirai che la versione dei ricordi
è polvere sul cuore da soffiare via


lunedì 31 luglio 2017

SUNDAY IN NYC: QUELLA VOLTA CHE HO INCONTRATO #NN [capitolo 5: Dante]


______________________________________nelle puntate precedenti: 1 , 2 ,3, 4  ____

#NN mi ha dato un indirizzo e ha aggiunto "entra, firma e sali"; mi ci vorranno boh, cinque o dieci minuti per arrivare lì, occhio e croce.
prima di scendere dalla stanza mi ero ripromessa di non fumare, in modo di non presentarmi con lo stesso odore di un posacenere dell'Osteria della Briscola, ma quel pacchetto di Marlboro Silver che ho pagato un rene in Chelsea Market sta gridando vendetta dalla borsa...
nel mio cervello si insinua il dubbio che il mio sistema nervoso potrebbe esplodere senza una dose di nicotina, meglio non rischiare...
accendo una sigaretta e la faccio fuori in quattro tiri secchi, mettendomi controvento e tenendola con la punta delle dita col braccio teso per stare più lontana possibile dal puzzo di fumo.
immagino di sembrare una perfetta idiota agli occhi dei passanti, ma sul momento cerco di convincermi che sia un'idea geniale.

lunedì 15 maggio 2017

SUNDAY IN NYC: QUELLA VOLTA CHE HO INCONTRATO #NN [capitolo 4: giovedì di domenica]


____________________________________nelle puntate precedenti: 1, 2 , 3______


tra me e la subway non è ancora amore.
decisamente.
sbaglio treno due volte, mandando tutte le maledizioni immaginabili alla MTA e al suo stronzissimo uptowndowntownexpresslocal.
senza accorgermi di aver preso un diretto anzichè un locale, scendo alla 14ma strada invece che alla 23ma e mi rendo conto che quella non è la via del mio albergo solo dopo che ho camminato almeno cento metri sotto tanta di quell'acqua che ad un certo punto IT da un tombino mi ha scongiurato di dargli un ombrello.
comincio sul serio a scaraventare giù santi dal paradiso con la fionda.
con la coda tra le gambe risalgo sul treno, ritorno indietro, riprendo a camminare sotto il diluvio.
mi fermo sconsolatissima sotto ad un ponteggio vicino all'hotel e accendo una sigaretta... sconfitta su tutta la linea da una stupida metropolitana... noncipossocredere.
salgo nel mio tugurietto, agguanto un asciugamano e sprofondo in quel letto talmente bianco e morbido da sembrare una nuvola; minchia, quanta acqua che ho preso...
chiudo gli occhi e nella mia mente riappare quel palazzo di mattoni rossi...
giovedì, ho detto che lo chiamo giovedì.
ripenso a quelle mille foto che ci siamo scambiati, a quel viso sempre diverso eppure sempre uguale; ripenso a tutti quei messaggi, alla sua presenza costante dal buongiorno alla buonanotte, le nottate in bianco attaccata al telefono; ripenso alla sua freddezza quando si è svegliato una mattina e semplicemente ha deciso che non aveva più posto per me, alla facilità con cui mi ha rimpiazzato con i suoi giocattoli nuovi.
ho detto giovedì.
cosa gli scrivo? mi manderà a cagare? e se non dovesse nemmeno rispondermi?
giovedì.
chissà cosa sta facendo...
oooohhhhhh... giovedìstocazzo.

martedì 18 aprile 2017

SUNDAY IN NYC: QUELLA VOLTA CHE HO INCONTRATO #NN [capitolo 3, un piano infallibile]

_____________________________________nelle puntate precedenti: 1, 2 ________


ri-esco alla luce del sole, anche se di sole sembra non volercene essere più tanto...
girovago un po'...
qui i palazzi sono più alti e sbrilluccicosi, ci sono un sacco di taxi gialli come al cinema, più gente, più confusione, più yeah, più wow, più... boh!
forse non sono del tutto normale, ma se devo dire la verità... mi piaceva di più quello che ho visto prima.
passeggio per delle vie forse un po' troppo inflazionate da anni e anni di film e serie tv, sono un po' perplessa: non credo sarà mai questo quello che più amerò di NYC.
mi fermo a prendere una fetta di pizza in negozietto che fa angolo tra due strade, sapendo già che "hai voglia che mappazzone mi danno da mangiare questi... pensano di essere talmente tanto fighi da insegnare agli italiani come si fa la pizza... proprio loro che mettono le polpette negli spaghetti e...."
niente.

mercoledì 5 aprile 2017

SUNDAY IN NYC: QUELLA VOLTA CHE HO INCONTRATO #NN [capitolo 2, casa di #NN]

______________________________________nelle puntate precedenti: 1 _________

non giriamoci troppo intorno, prima o poi qui ci sarei venuta in questi giorni... non so bene perchè, ma so benissimo che almeno davanti ci sarei passata, per curiosità.
di certo però non pensavo di trovarmela davanti per caso.
ovvio, ho il suo indirizzo e non ci sarebbe voluto molto per cercare quel palazzo, ma non mi ero resa conto di esserci vicino.
probabilmente non ho considerato che, rispetto a quello che si vede sulle cartine, i ponti sono molto più lunghi rispetto alla parte che sta effettivamente sull'acqua.
insomma... pensavo che stocazzo de Manhattan Bridge fosse più distante, ecco.
non so bene cosa fare, sto lì sulla via parallela come un'ebete a guardare il portone...
mi siedo su una panchina, è tutto così surreale...
tra me e casa sua c'è un campetto dove una squadra di cinesi gioca a calcio e la mia attenzione si concentra sul portiere, che boh, non ho idea di quanti anni possa avere, ma decisamente giovane non è.

mercoledì 29 marzo 2017

SUNDAY IN NYC: QUELLA VOLTA CHE HO INCONTRATO #NN [capitolo 1, a spasso per NY]

è la mia prima mattina a New York, mi sono svegliata decisamente presto, causa fuso, e non vedo l'ora di uscire a vedere cose.
questa città butta bene.
voglio dire...
ieri in sola mezza giornata sono riuscita a non litigare pesantemente con l'omino della dogana, riavere la valigia tutta intera, comprare le scarpe da running più comode del mondo e farmi abbordare da un tizio pure belloccio in Union Square.
sento che questo viaggio sarà perfetto.
mi incammino con un biscotto al cioccolato abnorme in una mano e un cappuccino nell'altra alla volta del ponte di Brooklyn.
ho una guida, ottomila mappe e milioni di appunti che, come ogni volta in cui vado da qualche parte, rimarranno chiusi nella borsa...
è sempre così: nei posti ci devo arrivare a modo mio.
in fondo non può essere così difficile, se vado verso giù-sinistra (che in italiano sarebbe sud-est, credo) ci devo arrivare per forza, no?
eh... no.