mercoledì 30 marzo 2016

I'll be there for you 'cause you're there for me too [da dadadadada dada daaaaaaaa]

giovedì sera.
me ne sto accucciata sul divano a fare zapping immersa nella mestizia, quando all'improvviso suona il campanello.
sul cancello c'è LaCamy, dietro di lei IlTeo.
strano, è insolito che passino senza chiamare.
lei ha in mano una shopper di carta, lui un vasetto con qualcosa dentro.
ancora sulla soglia, LaCamy infila la mano nella borsa come fosse Magica Emy che pesca cose dal cilindro e mi dice "tieni: un eyeliner nero, un rossetto colorato e una bottiglia di mojito".
alle sue spalle, IlTeo aggiunge "abbiamo anche una piantina di menta".
ecco, questi sono proprio quei momenti in cui senti il cuore che si squacquera come lo stracchino sui crostini caldi.
seduta composta sul divano, LaCamy tiene in mano un grosso bicchiere pieno per metà.
"stamattina mentre facevo la cacca sono passata a leggere il tuo blog".
mezz'ora e qualche sigaretta dopo la bottiglia è vuota e noi piuttosto sbronzi, che forse ormai non abbiamo più l'età per fare aperitivo col rum a stomaco vuoto.
ma in compenso si ride tanto.
e non solo per il mojito, è che all'improvviso chissenefrega.
chissenefrega delle smenate al lavoro, delle bollette da pagare, della casa da pulire.
chissenefrega se c'è gente che pensa che tu non valga nulla.
chissenefrega se non sei altabiondaefiga.
chissenefrega se ci sei rimasta male.
ordiniamo tre pizze "da paura" (che è il soprannome del posto, non un complimento) e la buttiamo in caciara.
la mestizia, almeno per stasera, è andata via.
quando hai degli amici così ti rendi conto che, per quanto esistano delle persone che attraversano la tua vita portando scompiglio con la forza di un uragano, alla fine sono quelle che restano a fare la differenza.
sono quelle che vogliono esserci, a farti stare bene.
a volte sono piccoli gesti che ti fanno sentire enormemente fortunata.
grazie.
#minoreditre.


[e ora me ne vado a cercare un video di cliomeicapp che mi spieghi come mettere l'eyeliner senza sembrare un putanun.]

WHY!?

avevo deciso di fare quinoa con pollo e avocado.
poi ho cercato "comfort food" su pinterest.


martedì 22 marzo 2016

WHEN DOVES CRY

ho pianto tanto stanotte, come non mi succedeva da moltissimo tempo.
un pianto forte, di quelli che sono rimasti per un pezzo in fondo alla gola ad aspettare, di quelli che esplodono all'improvviso, che ti travolgono come uno tzunami carico di rabbia e dolore inespressi.
non ho pianto per lui, ho pianto per me.
questa mattina per un momento ho pensato di chiamare in ufficio e dire che non sarei andata al lavoro.
mi sono trascinata di malavoglia tra camera, bagno e cucina, per poi salire in macchina senza nemmeno accorgermi di essermi tolta il pigiama.
piano piano, col passare delle ore la sensazione di vuoto lasciata dalla nottata in bianco ha lasciato spazio alla voglia di cose...

ho voglia di un eyeliner nero e un rossetto colorato.
ho voglia di andare al mare prima che arrivi il caldo.
ho voglia di un pomeriggio di sole a Londra.
ho voglia di qualcuno che mi chieda come va e poi stia ad ascoltare la risposta.
ho voglia di ridere con un bicchiere di mojito in mano.
ho voglia di sentirmi bella.
ho voglia di ballare e cantare su canzonette stupide.
ho voglia di capire perchè per non stare male bisogna dimenticarsi delle cose belle.
ho voglia di essere coccolata.
ho voglia di essere felice.

venerdì 18 marzo 2016

I 21 GIORNI & LE ABITUDINI

in non so più quale articolo scritto da quelli che della vita non si sa come hanno capito tutto loro, ho letto una cosa del tipo che:
se fai una cosa per ventun giorni di seguito, diventa automaticamente un'abitudine consolidata.
poi ne ho letto un altro di qualcuno che deve aver capito ancora di più di quelli che hanno capito tutto loro, che dice che invece ce ne vogliono sessantasei.

al momento, i giorni passati da quando ho iniziato il mio processo di abitudinizzazione, sono ventisette.
immagino che già il fatto di sapere quanti siano significhi che non mi sono mica abituata troppo.
forse hanno ragione quelli che hanno capito ancora di più di quelli che hanno capito tutto loro.
forse ne servono davvero sessantasei.
anche se in un certo senso dopo ventuno mi sono un po' abituata all'idea che mi ci dovrò abituare.
però l'anno scorso non ne sono bastati più di cento perchè diventasse un'abitudine.
merda.
credo di non essere un tipo abitudinario.
mi sa che io faccio parte di quelli che della vita non hanno capito proprio un cazzo.
è che boh.. a certe abitudini è proprio uno schifo dovercisi abituare.

credo che stasera appena uscita dall'ufficio andrò a tagliarmi i capelli.
cia'.

mercoledì 16 marzo 2016

LUNGHE RELAZIONI GIUNTE AL TERMINE


e niente, è inutile che ci provi.
siamo stati insieme 15 lunghi anni
ti sono stata fedele e tu invece hai approfittato di me con la tua stupida opzione Blackberry che costava un patrimonio.
e ora credi di potertene tornare indietro e comprarmi di nuovo con 2 miseri giga????
tra noi è finita, Vodafone.
è finita.


credo che Vodafone abbia assunto lo stesso direttore marketing di Poltrone&Sofà.
che dev'essere lo stesso di Mondial Casa.
e di Eminflex.

lunedì 14 marzo 2016

COSE A CASO

latito.
ma nelle ultime settimane sono veramente, veramente, veramente lagnosa, quindi dovreste pure ringraziarmi per il fatto che non sto a smaronarvi con le mie paranoie tardoadolescenziali.

comunque...
Adam Levine è incinto.
già mi immagino il crollo emotivo di SaraG, con annesso rosario di bestemmioni in friulano.
quando il tuo marito immaginario (uno dei....) resta incinto della sua moglie vera, in genere ti si spezza il cuore, un po' come per le ragazzine quando Zayn ha sbroccato e se n'è andato dagli 1D.
personalmente, il mio cinico e misantropo muscolo cardiaco è fin troppo allenato a farsi calpestare senza ritegno da personaggi decisamente più umani e meno gnoccoloni, per farsi scomporre.
speriamo che quei due facciano uno squadrone di figli maschi, per la delizia delle generazioni femminili future.
insomma, a meno che il pargolo in arrivo non erediti le orecchie di lei, non c'è matematicamente nulla che possa impedire che ne esca la creatura più vergognosamente sgnacchera del pianeta.
beata Behati.

sabato io, LaVanz e LaGioia (sì, lei si chiama Gioia sul serio), siamo andate alla lezione di prova di piloxing.
perchè siamo agili come gazzelle.
atletiche.
coordinate.
soprattutto coordinate.
ovviamente ci abbiamo lasciato un polmone.
mi fanno male parti del corpo di cui ignoravo persino l'esistenza.

mi sto seriamente impegnando a guarire dalla mia leggerissima tendenza a stalkerare la gente online.
il che di per sè è anche un po' un peccato, perchè diciamocelo, io ho proprio un talento innato per ficcanasare nei fatti degli altri.
avevo persino pensato di lanciare una start up di cazzialtruicontoterzi, da quanto mi riesce bene.
tipo farmi pagare da qualcuno per stare comodamente sul divano a scoprire cose che non vorrebbe sapere.
mi pare geniale.
ad ogni modo dicevo che non lo faccio più, con buona pace del mio fegato che ringrazia sentitamente.
in cambio il mio problemino con le yankee candle peggiora di giorno in giorno e con quello che ho speso in candele a febbraio avrei fatto tranquillamente un week end a Firenze da DP.
È che oh, una almeno una tara mentale alla volta la deve pure avere, altrimenti come lo passa il tempo??

finalmente dopo due mesi la mia camera ha di nuovo un armadio.
posso smettere di vivere accampata con cose infilate in scatole di cartone.
avevo detto che una volta montata la cabina armadio avrei avuto un posto per riporre tutto l'armamentario per il fitness at home che ho sbattuto giù in garage.
e lo spazio per fare le lezioni di yoga.
devo ingegnarmi e trovare al più presto una scusa plausibile per spiaggiarmi sul divano senza sensi di colpa.

oggi è lunedì e il lunedì ci si mette a dieta.
eh.
però ieri era domenica e ho fatto il cheesecake.
mica posso buttarlo via, no?
pare brutto...

SOLO DUE COSE

vaffanculo.
e se hai il vago sentore che stia parlando direttamente a te, sappi che hai perfettamente ragione ed evidentemente sai di meritartelo.

mi manchi.
e questo invece no che non te lo meriti per niente.

giovedì 3 marzo 2016

GIOVEDI'

ultimamente sono di poche parole.
e sopporto molto poco gli esseri umani.
ancora meno del solito, intendo.

mi concentro su cose.
cose senza troppo senso che non lasciano spazio ad altre cose con ancora meno senso.

yankee candle come se non ci fosse un domani nelle ultime settimane.
accendo le ultime prese mentre aspetto di ricevere un ordine fatto sul sito inglese e intanto faccio la lista delle prossime che voglio comprare, come se fosse la cosa più importante della mia vita.
per la maggiore in questo periodo vanno honey glow, wild fig, il caro vecchio fluffy towels, madagascan orchid, lemon lavender, più qualche tart random nel mezzo.
tutte tranne la "sua".
quella sta lì sul mobile, ormai consumata per due terzi, mi guarda e mi dice "accendimi, accendimi".
ma invece no, ché non c'ho voglia di riempirmi casa del suo profumo e la testa di ricordi, di parole mie e di silenzi suoi.
ché quando tu scrivi una frase che termina con una lineetta curva con un puntino sotto e per risposta hai solo due v che si colorano di azzurro, arriva il momento di capire che probabilmente non c'è più nulla da dire.
meglio concentrarsi su come riuscire a mettere le mani su buttercream e bakery air e rendersi conto che non vale più la pena stare ad aspettare che il telefono suoni.

per fortuna oggi è giovedì.
giovedì sul nove fanno "io e la mia ossessione".
e io, che sono particolarmente stronza. godo come un riccio a guardare questi fulminati che sgranocchiano cartongesso, si fanno i cicchetti con la pipì, si fidanzano col salvagente della piscina e hanno le unghie dei piedi lunghe 20 centimetri.
mi fanno sentire estremamente equilibrata....