mercoledì 5 aprile 2017

SUNDAY IN NYC: QUELLA VOLTA CHE HO INCONTRATO #NN [capitolo 2, casa di #NN]

______________________________________nelle puntate precedenti: 1 _________

non giriamoci troppo intorno, prima o poi qui ci sarei venuta in questi giorni... non so bene perchè, ma so benissimo che almeno davanti ci sarei passata, per curiosità.
di certo però non pensavo di trovarmela davanti per caso.
ovvio, ho il suo indirizzo e non ci sarebbe voluto molto per cercare quel palazzo, ma non mi ero resa conto di esserci vicino.
probabilmente non ho considerato che, rispetto a quello che si vede sulle cartine, i ponti sono molto più lunghi rispetto alla parte che sta effettivamente sull'acqua.
insomma... pensavo che stocazzo de Manhattan Bridge fosse più distante, ecco.
non so bene cosa fare, sto lì sulla via parallela come un'ebete a guardare il portone...
mi siedo su una panchina, è tutto così surreale...
tra me e casa sua c'è un campetto dove una squadra di cinesi gioca a calcio e la mia attenzione si concentra sul portiere, che boh, non ho idea di quanti anni possa avere, ma decisamente giovane non è.



un cinese.
vecchio.
coi capelli bianchi.
che fa il portiere.
c'è qualcosa di strano, anche se non capisco esattamente cosa.
ma pensandoci... lo avete mai visto uncinesevecchiocoicapellibianchichefailportiere???
io no, mai.
ecco cosa c'è di strano.
ritorno a guardare il portone.
rifletto.
embeh?
le mie opzioni riguardo a tutta 'sta manfrina del fintoamericano sono tre:
A) essere una persona intelligente e godermi la mia vacanza resettando il cervello e dimenticandomi di aver mai conosciuto quellollà.
B) essere una persona intelligente e (dopo aver constatato il misero fallimento del piano A) prendere il telefono e chiamarlo come tutti gli esseri umani civilizzati e dotati di un barlume di buonsenso.
C) mettermi un impermeabile, un cappello e un paio di occhiali da sole, aspettarlo sotto casa nascosta dietro ad un albero e pedinarlo in incognito.
ora..... io sarei anche una persona intelligente....
però....
ho già gli occhiali da sole...
e i cappelli mi stanno così bene...
quasi quasi.....
fisso il portone e parte un gran viaggio mentale:
lui esce di casa, gli scatto quattro primi piani stretti stretti 
che Ron Galella mefanapippa e, appena mi passa accanto 
per scendere alla fermata della metro, comincio a seguirlo 
a breve distanza, senza dare nell'occhio.
saliamo sullo stesso vagone, mi ci siedo quasi di fronte,
lo osservo, se ne accorge, i nostri sguardi si incrociano, 
gli sorrido, mi sorride.
mi ha riconosciuta, sta per alzarsi, il treno si ferma ad una 
stazione a caso e io scendo, cerca di seguirmi ma le porte
si chiudono.
lui rimane lì a guardarmi dal finestrino mentre mi allontano
tra la folla e...
Mark Landers di Beijing tira una salacca incredibile contro il recinto giusto di fronte alla mia panchina, spaventandomi a morte e riportandomi improvvisamente alla realtà.
però... voglio dire.... non è che per caso sapete se alla CBS assumono? no, perchè io come sceneggiatrice di Beautiful mi sentirei portata...
torno nel mondo reale: ammettiamolo... io non sono proprio così secca da poter riuscire a nascondermi dietro un albero.
e nemmeno così aggraziata da pedinare qualcuno senza farmi vedere.
mi sgamerebbe in un nanosecondo.
ho la vaga idea che questo piano C sia una pessima, pessima, pessima, pessima idea.
pessima.
fisso ancora quello stramaledetto portone ed eccola: la paranoia.
all'improvviso ho la certezza assoluta che #NN uscirà di casa entro cinque secondi netti, si accorgerà immediatamente che sono davanti a casa sua e non la prenderà affatto bene.
si incazzerà da morire.
potrebbe pensare che sono una psicopatica e chiamare la polizia.
ohmmerda, mi arresteranno.
e questi quando ti arrestano non scherzano mica eh?
questi chiudono la porta e buttano via la chiave.
lo scriveranno su OggiTreviso e apriranno gruppi di perculo su Facebook coi meme della cretina che stava sotto casa di #NN.
mi alzo dalla panchina e ad una velocità che nemmeno Bolt mi scaravento nella stazione della metro, cercando di filarmela di lì al più presto possibile.
forse....
sempre se arriva un treno....
aspetto una cosa tipo almeno un quarto d'ora, fissando terrorizzata l'ingresso, convinta che, se mai #NN metterà il naso fuori di casa in tutto il giorno, lo farà ORA.
il pragmatismo trevigiano mi ripete in loop che potrei pure schiantarmici contro che tanto non capirebbe mai che sono io, 'sto povero cristo non sa nemmeno che faccia ho!
e anche se si accorgesse di me, un essere umano normale penserebbe al massimo "toh, assomiglia a...", ammesso che si ricordi ancora che esisto.
suvvia, non c'è motivo alcuno per cui fare tutta 'sta tragedia, siamo seri....
ora respiro a fondo e...
ommioddiommioddiommioddiofiniròinprigione.
salgo di corsa sulla metro e scendo a Bryant Park.

____________________________________________________to be continued..._____

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