mercoledì 8 aprile 2015

SOMATO-LINE

hey tu!
parlo anche con te, squinzia postadolescente che giri con quelle mutande travestite da shorts.
è inutile che fai tanto la snob e passi oltre pensando che questo post non ti riguardi.
che ti credi, pure io taaaaaaaanti anni fa ero una sgallettata di 46 chili, con una quarta di reggiseno e le gonnelline giropassera.
è meglio che ti prepari, perchè quello che sto per descriverti è il tuo futuro.


a meno che una non sia una dea dell'olimpo caduta tra i comuni mortali (e quindi non può essere definita un essere umano, ma è e sarà sempre soltanto una stronza), arriva per tutte le donne quel giorno in cui suona il campanello e appare magicamente alla porta lei, quella che diventerà l'unica, la sola e vera BFF di tutta la tua vita: la cellulite.

la cellulite è come quel rompicoglioni a cui hai dato sotto tortura il tuo numero di cellulare e continua a chiamarti.
non hai scampo.
puoi provare ad ignorarla, cercare di farla andare via con le buone, passare alle maniere pesanti, ma niente.
anche il giorno in cui sarai convinta di essertene liberata, lei ti sta soltanto prendendo in giro.
perchè la cellulite è come i pallini dei maglioni di lana: tu credi che non ci siano, ma loro sono lì nascosti, pronti a saltar fuori e a dare il meglio della loro bruttezza non appena hai infilato una manica.

la guerra alla cellulite è una battaglia persa, ma noi donne non ci arrenderemo mai a questa dura verità.
a noi piace farci quei bei film mentali dove ci immaginiamo mentre usciamo dal letto e ci avviamo alla porta della camera indossando solo uno striminzito perizoma di pizzo Agent Provocateur, mentre Christian Troy (che, nota bene, non è ChristianGreydestacippa) guarda pieno di desiderio il nostro magnifico sedere dopo una focosa notte di sesso occasionale, sentendosi addirittura onorato di avere tra le mani tale bendiddio.

è difficile e deprimente accettare l'idea che la realtà, invece, si presenta con un Nick Miller (quando va bene) in piena apatia postcoitale e con te che proprio proprio devi uscire dalle lenzuola (per andare a fare pipì e non certo per versarti un flûte di champagne) e sgattaioli via di nascosto e camminando a ritroso in modo da non fargli vedere il tuo popò burroso infilato nella mutanda Tezenis con gli ananas disegnati sopra.

presa dalla disperazione più nera, ti aggrappi al miracolo, pronta a riempire la vasca da bagno di somatoline e starci a mollo una settimana, convinta di uscirne grossa la metà
del resto è quello che c'è scritto sulla confezione, no? 
snellisce e rassoda in sette giorni
mentre dormi.
anche se di giorno ti mangi un bue laccato cotto dal giappocinese.
a noi donne piacciono le scatole dei prodotti con le promesse piene di tante speranze.
amiamo girare per gli scaffali e farci convincere che "gli attivi naturali di alghe marine agiscono efficacemente sulla cellulite difficile e resistente ai trattamenti normali", che il fucus e la caffeina ci faranno venire il culo della Rodriguez. 
e intanto ci riempiamo casa delle porcherie più disparate.

ora, mie care amiche over 30, siate oneste... chi di voi, colta da raptus di depressione cellulitica non ha almeno una volta:
*provato uno di quegli intrugli satanici caserecci, tipo miele mischiato a pepe di cayenna e succo di limone, che non ti drena i liquidi dal sedere, ma di certo ti fa vincere una bella gastrite galoppante.
*scartabellato l'intera rete per scoprire l'ultimo ritrovato cancellulite.
*ridotto casa in una palude, impantanandosi fino al collo (perchè non è che li chiamano fanghi, sono realmente melma) per poi arrotolarsi nel domopak come i cosciotti di tacchino del supermercato, rimanendo immobile per un'ora mentre sgrani un rosario pregando che nessuno suoni alla porta.
*trasformato un angolo di una stanza random in wannabe palestra, comprando cose a caso per il fitness at home, compreso quell'affare con la molla che non hai capito se serve per le braccia, i pettorali o l'interno coscia e che quindi, nel dubbio, non hai mai usato.
*dovuto lottare contro l'impulso di comprare una delle baggianate di mediashopping, tipo il pantaloncinomassaggiante o l'elettrostimolatoreuccidigrasso o il massaggiachiappeaprotoni.
*scorticato buona parte dell'epitelio con il talasso scrub, che di per sè è una figata assoluta, ma non quando lo usi come se fosse la paglietta dei piatti sulla padella incrostata, nella convinzione che scartavetrandoti le cosce uscirai dalla doccia con una taglia di meno.
*passato ore ad automassaggiarsi, cercando di capire come cazzo si fa ad andare dal basso verso l'alto e facendosi venire due bicipiti così.
*testato tutta la gamma di creme in commercio, da quella che fa caldo a quella che fa freddo a quella che fa prudere (in questo caso, stellina mia, non è la crema che fa è effetto, è allergia), usando prodotti chimicissimi e buttandoci dentro un rinforzo di olio essenziale, che l'ecobio fa sempre fico.

state serene amiche mie...
tanto se non è il culo, è la pancia.
se non è la pancia, sono le tette che cadono.
se non sono le tette che cadono, sono i peli.
se non sono i peli, sono le rughe...
devo continuare???

vi auguro una lietissima giornata.

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