giovedì 23 luglio 2015

COSE CHE ACCADONO DI NOTTE

non so bene che città sia; so che è grande e lontana, ma potrebbe trovarsi ovunque.
siamo state in giro tutto il giorno, la Camy e io.
abbiamo visto cose, fatto shopping, scattato foto, mangiato dolci.
ora sono tornata in hotel.
la camera è totalmente spoglia: pareti bianche, mobili chiari ed essenziali, nessun oggetto o suppellettile od ornamento. 
nulla, a parte cose mie.
mi guardo intorno e all'improvviso capisco che non sono in un albergo.
il posto dove ho passato gli ultimi giorni è casa sua.
quella in cui mi trovo ora è camera sua.
e lui arriverà da un momento all'altro...
ansia.
panico.
angoscia.
non voglio che sappia che sono stata qui, che ho sparso le mie cose in giro, che ho dormito nel suo letto.
butto tutto alla rinfusa nella valigia; libri, cosmetici, regali, vestiti... tutto quello che c'è, il più velocemente possibile.
so che lui sta per tornare e non deve trovarmi qui.
non sapevo fosse casa sua, giuro che non lo sapevo.
lo giuro.
lo giuro.
devo andare via.
subito.
continuo a rovesciare oggetti nelle borse, ma sembrano non finire mai. 
non ho tempo.
non ho tempo.
non ho tempo.
lui sta arrivando.
non capisco come possano esserci così tante cose mie qui dentro.
più in fretta.
più in fretta.
più in fretta.
non posso lasciare niente di mio in questa stanza o capirà che sono stata qui.
sta arrivando.
è arrivato.
non lo vedo, ma so che al di là della porta, lo sento.
sta per aprire...

apro gli occhi nell'istante esatto in cui suona il telefono.
non ho bisogno di guardare chi sia.
lo so già.

sesto senso, coincidenza, cosmo, quella che lui tanto tempo fa chiamava connection...
non ho idea di cosa sia stato.
forse non lo voglio nemmeno sapere.
so solo che a volte, di notte, accadono cose strane.

per un istante penso di girarmi dall'altra parte e rimettermi a dormire.
e invece no.

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